Cosa sono i “semi di cannabis fotoperiodica”?
Logicamente, i semi di cannabis fotoperiodica producono piante di cannabis fotoperiodica, ovvero quelle la cui fioritura dipende in gran parte dai fotoperiodi. In base a questi la pianta cresce e matura al meglio fino al momento del raccolto.
In parole povere, il fotoperiodismo indica di quanta luce al giorno ha bisogno una pianta di marijuana. Le indicazioni sul fotoperiodo generalmente vengono fornite in forma numerica e il loro formato è questo: 18/6, 20/4, 24/0, 12/12.
I due numeri si riferiscono a due elementi diversi: il primo numero indica di quanta esposizione alla luce abbia bisogno la pianta, o di quanto il "giorno" dovrebbe durare; il secondo indica quanto tempo dovrebbero riposare al buio, o di quanto la "notte" dovrebbe durare. La somma di questi due numeri deve essere sempre di 24, esattamente come le ore del giorno: in caso non sia così, significa che c'è un errore di scrittura!
Per iniziare la fioritura, la cannabis fotoperiodica ha bisogno di un rigoroso programma di almeno 12 ore di buio. Generalmente, i coltivatori mantengono le loro piante fotoperiodiche sotto i 12/12 fino al momento del raccolto. Prima della fioritura, durante la fase vegetativa, la cannabis richiede più luce: per questo motivo i coltivatori mantengono le loro piante in fase vegetativa su un programma di 16/8, 18/6 o 20/4, a seconda delle loro preferenze.
Varietà di cannabis fotoperiodiche o autofiorenti?
Quindi le varietà fotoperiodiche sono quelle che crescono e fioriscono in base ai cicli di illuminazione. Ma ci sono altre opzioni? Sì, vediamole insieme:
- Fotoperiodiche: come abbiamo già detto, queste varietà richiedono quantità specifiche di luce e buio ogni giorno e diventano più grandi, con cime dense e potenti. Le varietà di cannabis fotoperiodiche normalmente impiegano dai 5 ai 7 mesi per essere pronte al raccolto.
- Autofiorenti: al contrario delle varietà fotoperiodiche, le autofiorenti non richiedono ore di luce specifiche, bensì cominciano a fiorire automaticamente da sole. Richiedono inoltre un periodo di tempo più breve per fiorire, ma producono meno marijuana.
Generalmente si tende sempre a confrontare le varietà fotoperiodiche con le varietà autofiorenti; ci sono alcune differenze evidenti tra queste varietà di cannabis, e chi desidera coltivarle deve esserne consapevole. Facendo un'attenta valutazione, nella maggior parte dei casi i pro e i contro delle due varietà si equivalgono.
I pro delle varietà di cannabis fotoperiodica
- Le varietà di cannabis fotoperiodica seguono il naturale processo di crescita, il che può essere considerato un netto vantaggio rispetto alle varietà autofiorenti. Poiché continuano a crescere e vegetare indefinitamente fino a quando non inizia la fase di fioritura, sono in grado di raggiungere dimensioni molto grandi e dunque di produrre quantità maggiori di cannabis.
- Per coltivare le varietà di cannabis fotoperiodica possono essere applicate le tecniche di training: queste piante possono resistere anche ai metodi HST più estremi - se eseguiti correttamente.
- Le varietà fotoperiodiche possono essere clonate.
- La potenza (ovvero i livelli di THC e CBD) delle varietà fotoperiodiche è tradizionalmente maggiore di quella delle varietà autofiorenti.
- Ci sono più varietà di cannabis disponibili come semi fotoperiodici, il che implica una scelta più ampia al momento di acquistare la varietà da piantare in base alle tue preferenze, condizioni climatiche, ecc.
I contro delle varietà di cannabis fotoperiodica
- La coltivazione di una varietà fotoperiodica richiede capacità e padronanza: queste piante hanno bisogno di concimazione, training, quantità specifiche di luce e una conoscenza generale della cura delle piante.
- Le varietà di marijuana fotoperiodica impiegano molto più tempo per crescere e fiorire, il che significa che la coltivazione non sarà la più rapida.
I pro delle varietà di cannabis autofiorente
- Le varietà autofiorenti seguono un ciclo di crescita fisso, rendendo la coltivazione un evento prevedibile e programmato: un processo che tende inoltre a verificarsi in modo più rapido rispetto alle piante fotoperiodiche, il che significa raccolti più rapidi.
- Molte piante sono di dimensioni ridotte e possono, quindi, essere facilmente coltivate indoor.
- Non seguendo il fotoperiodo, non vengono richieste condizioni di illuminazione specifiche. Come suggerito dal nome, il processo di coltivazione è quasi automatico: questo rende le varietà autofiorenti particolarmente adatte ai principianti.
I contro delle varietà di cannabis autofiorente
- Le varietà di cannabis autofiorente sono di dimensioni ridotte, il che significa che le rese saranno inferiori: poiché le piante fioriscono in un momento prestabilito, ne viene inibita un'ulteriore crescita.
- Sebbene siano disponibili varietà molto potenti, la maggior parte delle autofiorenti tende ad avere un contenuto di THC e CBD inferiore rispetto alle fotoperiodiche.
- Alle varietà autofiorenti può essere applicato solo un training leggero.
- Non possono essere clonate.
Perché usare semi fotoperiodici?
Nella maggior parte dei casi, le piante di marijuana autofiorenti producono raccolti inferiori rispetto alle piante fotoperiodiche; questo viene spesso considerato un valido compromesso per le dimensioni inferiori e il processo di coltivazione più semplice, spesso preferito da chi è alle prime armi nel mondo della coltivazione.
Qui arriviamo alla vera domanda: come mai alcuni preferiscono i semi fotoperiodici, nonostante richiedano più lavoro? Innanzitutto si tratta di tradizione: i semi fotoperiodici sono amati da molti coltivatori proprio perché richiedono lavoro. L'approccio di coltivazione è più pratico e ti consente di conoscere meglio le tue piante. Aggiungici le maggiori rese e la purezza dei semi stessi, e avrai una serie di semi molto amata nonostante la difficoltà della coltivazione.
Domande frequenti sui semi di marijuana fotoperiodici
D: Quanto tempo ci vuole per coltivare varietà di cannabis fotoperiodiche?
R: La maggior parte delle varietà di cannabis fotoperiodica impiega circa 10 settimane di fioritura per raggiungere la maturazione, anche se alcune possono richiedere un tempo inferiore o superiore. A questo va aggiunta la durata del periodo di vegetazione che desideri dare alla tua pianta - minimo 2 settimane, ma preferibilmente un paio di mesi per maggiori raccolti – il che significa 4-5 mesi in totale. In coltivazioni outdoor, a seconda della varietà, la cannabis fotoperiodica può essere raccolta tra Settembre e Novembre.
D: Sono alle prime armi, dovrei iniziare con una varietà fotoperiodica?
R: Dipende da quanto preferisci la praticità alla semplicità. Nella coltivazione delle piante di cannabis fotoperiodica è necessario che avvengano alcuni processi nell’ordine corretto. Per fortuna, ci sono molte guide utili disponibili online (ad esempio nel nostro blog di Herbies), che rendono la coltivazione meno intimidatoria per i principianti.
D: I semi femminizzati possono essere fotoperiodici? I semi fotoperiodici possono essere femminizzati?
R: Ad oggi la maggior parte delle varietà fotoperiodiche sul mercato sono femminizzate. Richiedono comunque quantità specifiche di luce: l'unica differenza è che sono preselezionate, dunque coltiverai solo piante femmine.